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lunedì 6 gennaio 2014

Lotta silenziosa (mutismi efficaci)


4 commenti:

  1. Teo Orani era un guardiano notturno , ma sognava di concretare il sogno di Frankenstein ed era al lavoro, come al solito, dopo il crepuscolo, nelle viscere dei Grandi Magazzeni all'ombra del Biscione in quei giorni in cui la corrente elettrica era una novità foriera di futuro sbrilluccicante. Respirava a pieni polmoni i vapori che si alzano dai suoi tanti becchi Bunsen e pungolava con gli elettrodi il corpicino di una nottola schiantatasi contro l'insegna di un mastro cappellaio in Galleria. Teo non aveva mai sperimentato l'assenzio e non sapeva di aver inavvertitamente creato una droghella degna del Latte Più di Burgess. Si sedette inebetito a guardare il volatile mentre si rianimava e cresceva come l'entusiasmo di un baronetto di mezza età in visita al Moulin Rouge. Il Man -Bat ante litteram frigniva come una cicala e stava per sfrittellare il suo papà , quando il manichino nell'angolo - che un farmacista aveva ordinato per la sua prodigiosa cintura taumaturgica - si animò e prese le difese del mad doctor, diciamo così. Il doctor Gibaud aveva dei muscoli che nemmeno il Nat Never di Castellini, ma il pipistrellone aveva i riflessi fulminei di un Raider Sinis-trorso. Bel match. Teo se lo sarebbe goduto di più se non fosse svenuto per il fumo dell'incendio che aveva inavvertitamente provocato. Sei mesi di gabbio a San Vitùr. Il suo avvocato provò a sostenere che si era trattato di un incidente , ma gli stupefacenti remavano contro. Sulle ceneri della struttura fu edificata la Rinascente, nome scelto da un poeta nonchè collaboratore della mysteriosa base di Altrove. Teo non disse mai a nessuno cosa aveva visto quella notte. Muto come un pesce. Pazienza.

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    1. Questa volta Crepascolo, hai superato te stesso (gli psicofarmaci non hanno fatto effetto).

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