Tinaricci era l'unica fatina a detestare il fantasy. L'idea di intere foreste sacrificate per produrre ettari di carta coltivati a gnomi, elfi e draghi la indignava al punto di farla sfrigolare come una cotoletta impanata nella cucina di una trattoria dove non è il caso di ordinare le pappardelle all'astice. Piangeva come un salice, pensando a Maggie " Huckleberry " Hack, la sua più cara amica, uno scienziato nemico di ogni superstizione che a cent'anni era ancora in tournee, per dirla con Jannacci, in uno show itinerante in cui , travestita da Gianburrasca, metteva alla berlina ogni superstizione. Huckleberry credeva Tinaricci una fantasia scaturita da giovanili assunzioni di assenzio. Tina non aveva cuore di raccontarle la verità. Stremata dalla contraddizione di auspicare un universo razionale e conoscibile secondo il metodo sperimentale e di essere un esserino di pochi cm capace di emettere lampetti, Tina si lanciò nel cuore di un vulcano. Ne riemerse lessa, ma diabolica nel sembiante come chi ha capito che a volte ha ragione l'ubriaco che cerca la monetina sotto il lampione perchè c'è più luce, anche se l'ha persa altrove. Decollò alla volta dello spazio profondo. Maggie la vide attraverso il suo potente telescopio e pensò ad una stella cadente, quando era invece nata una stella...
Tinaricci era l'unica fatina a detestare il fantasy. L'idea di intere foreste sacrificate per produrre ettari di carta coltivati a gnomi, elfi e draghi la indignava al punto di farla sfrigolare come una cotoletta impanata nella cucina di una trattoria dove non è il caso di ordinare le pappardelle all'astice. Piangeva come un salice, pensando a Maggie
RispondiElimina" Huckleberry " Hack, la sua più cara amica, uno scienziato nemico di ogni superstizione che a cent'anni era ancora in tournee,
per dirla con Jannacci, in uno show itinerante in cui , travestita da Gianburrasca, metteva alla berlina ogni superstizione. Huckleberry credeva Tinaricci una fantasia scaturita da giovanili assunzioni di assenzio. Tina non aveva cuore di raccontarle la verità. Stremata dalla contraddizione di auspicare un universo razionale e conoscibile secondo il metodo sperimentale e di essere un esserino di pochi cm capace di emettere lampetti, Tina si lanciò nel cuore di un vulcano. Ne riemerse lessa, ma diabolica nel sembiante come chi ha capito che a volte ha ragione l'ubriaco che cerca la monetina sotto il lampione perchè c'è più luce, anche se l'ha persa altrove. Decollò alla volta dello spazio profondo. Maggie la vide attraverso il suo potente telescopio e pensò ad una stella cadente, quando era invece nata una stella...
Adoro il lieto fine!
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