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venerdì 4 dicembre 2015

Barbuto


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  1. Venerdì quattordici agosto ore sedici e quarantacinque. Nero Babel si passa una mano sulla guancia perfettamente rasata e liscia come il culetto di un neonato e nota il suo riflesso nello schermo del pc e non x la prima volta non si riconosce se non come il clone di uno di quei manichini sicuramente scolpiti da un emulo di Ceronetti che guardano inquietanti dalle vetrine della boutique sotto lo Ziniz Building. E' l'unico dipendente che non ha fretta di lasciare la Ziniz x raggiungere la famiglia in qualche posto dove sciacquattare i piedini e mangiare anguria. Non ha famiglia e nemmeno una anguria in frigo. Ricorda di dover scendere in archivio x controllare un documento non ancora scansito e non presente quindi nella banca dati. Nulla che non avrebbe potuto aspettare fino a lunedì, ma Nero si alza, lascia il cellulare sulla scrivania, e si dirige all'ascensore. La cabina si blocca dopo il sesto livello sotto il pianterreno. Le luci si abbassano. L'allarme non scatta. Nero è solo, come al solito.

    Si passa una mano sulla guancia ed avverte una barba folta come fosse passato parecchio tempo. Ha sete e fame come non mangiasse da giorni. Nello specchio contro la parete, nel chiarore di una luminescenza che non ha nulla a che spartire con le lampadine, Nero scorge un vecchio rugoso e smarrito. Poi comincia a ridacchiare mentre realizza che ha perso il suo treno e non ne passerà un altro e non avrà un'altra occasione di vedere il suo bimbo che bagna i piedini nell'acqua mentre la sua sposa ride e sgranocchia l'anguria ed il crepuscolo è lontano. Si addormenta tra le lacrime ed appare il solito monolito che lo avvolge nel Domopak cosmico e lo trasforma in un nuovo essere umano con un messaggio universale che preme il tasto zero e l'ascensore torna al piano delle portinerie dove Zero ha un piano che consiste nell'uscire, innamorarsi e vivere una vita felice, ma le porte esterne sono chiuse e sa che dovrà vivere di merendine e di caffè delle macchinette x qualche giorno ancora, ma è contento xchè ora sa ed è allora che lo sorprende la guardia giurata che lo porta fuori e lo saluta con un sorriso.

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