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sabato 6 giugno 2015

LUCE


2 commenti:

  1. Luce non ricordava un giorno in cui non avesse dovuto lottare per mettere qualcosa nella pancia. Era stata una bimba gracile e malaticcia e contendeva le briciole a monelli obesi e sgnignazzanti. Una vita ai margini. Tanto tempo prima si era nascosta ed aveva ascoltato due suore dell'Ordine del Silicone Atossico che discorrevano di un tempo in cui non esistevano Sottorampa, ma solo Scorie che l'opinione pubblica doveva in qualche modo accettare e a cui regalava le briciole che cadevano di sotto al tavolo perchè non guaissero nel crepuscolo e guastassero l'aperitivo a chi poteva goderne. Un mondo migliore in cui si poteva assumere cibo quasi tutti i giorni e dormire sognando la luce.
    Poi qualcuno aveva capito che era possibile dare a chi aveva il gusto per apprezzare cose come deliri tricologici su piazzette d'antan e domotica definitiva, se si limitavano gli sprechi, ovvero la pioggia di risorse su chi non lasciava mai scadere una confezione da sei di yogurt alla barbabietola. No dico, ma come si fa ? Stucchevole come l'operetta dopo la riduzione di un ascesso.
    Ed il mondo era cambiato. In meglio, claro que si, come dicevano tutti i sacerdoti dell' Ordine dei Commentatori nelle oloconferenze e nei summit. La sagra delle pacche sulle spalle.
    Se qualcuno lo avesse chiesto a Luce- miracolosamente evolutasi in un Bambi di carne ( poca ) - sarebbe stata d'accordo con le disposizioni dell' Ordine del Supremo Sofisma. Quei signori non potevano sbagliare.

    Una sera, poco dopo il crepuscolo, stava tornando a casa, se si può chiamare casa una nicchia scavata sotto un vecchio magazzeno dove era stipata l'opera omnia di un antico editore di fumetti, e pregustava già quelle paginette a quaderno piene di omini vivacissimi, storie di fantascienza in cui raddrizzatorti mascelluti e determinati avevano sempre l'ultima parola, quando rimase ipnotizzata da un prisma colorato che catturava e restituiva gli ultimi raggi di un sole esausto e lontano. Era tanto presa da non sentire l'esplosione. Fu schiacciata a terra da un paio di monelli obesi caduti dal cavalcavia. Fratture assortite e tanta paura. Il rampollo di una Casata Imperitura di Sostenitori del Sistema a Caste stava giocando con il suo lanciagranate , ma aveva esagerato. Non era un cattivo figliolo. Da bimbo aveva coccolato una locusta mutante fosforescente fino a che non si era rimessa in forze dopo quel disgraziato episodio con la benzina e lo zippo. Luce fu curata nel Primo Ospitale del Sacro Ordine della Protesi Invisibile e Biodegradabile e assunse cibo che nemmeno credeva che esistesse come bistecche alte tre dita e patatine che aveva visto solo sul cartaceo Pianeta Nogales.
    Adoro il lieto fine.

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